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MOZIONE: il comune si doti di un operatore sociale (primo firmatario Maurizio Macchi)
Egregio signor Presidente,
Gentili Signore ed Egregi Signori Consiglieri,
i sottoscritti, Consiglieri Comunali, avvalendosi della facoltà concessa dall’art. 67 della LOC, inoltrano la seguente
MOZIONE
con la quale si propone che il comune si doti di un operatore sociale.
Introduzione
Nel 2006 con l’introduzione della nuova Legge per le Famiglie (Lfam) quello che allora era l’Ufficio del Servizio Sociale è divenuto l’attuale Ufficio dell’aiuto e della protezione (Uap). Se prima tutti i cittadini ticinesi bisognosi di aiuto in ambito sociale avevano un servizio al quale rivolgersi, dal 2006 non è più stato così, in quanto il mandato del nuovo ufficio si rivolge solo alle famiglie con figli minorenni. Vi sono dei comuni che, già nei precedenti anni, avevano deciso di dotarsi di un servizio sociale comunale con lo scopo di essere più vicini ai propri domiciliati. A partire dal 2006 molti altri comuni si sono interrogati sulla necessità o meno di assumere un operatore sociale comunale e attualmente quasi una cinquantinadi comuni ticinesi hanno deciso di dotarsi di questa figura.
Nella pratica una persona domiciliata in un comune non dotato di un operatore sociale comunale che è bisognosa di aiuto rischia di sentirsi persa, in quanto se non ha figli minorenni o problematiche precise (ad esempio tossicodipendenza, handicap), non esiste un servizio al quale essa si possa rivolgere. Queste persone finiscono quindi col rivolgersi in alcuni casi a servizi che cercano di rispondere al meglio alle loro richieste ma che per mandato non sono stati creati con questo scopo (a proposito si vedano le qui allegate testimonianze). Certamente, ad esempio, i funzionari comunali accolgono al meglio le richieste di aiuto, purtroppo però non essendo la loro figura preposta prevalentemente per la consulenza in ambito sociale, spesso non si può dedicare tutto il tempo che sarebbe necessario agli utenti. Un operatore sociale avrebbe invece il compito di intrattenere colloqui potendo dedicare alla persona il tempo necessario, senza dover pensare anche ad altri compiti che esulano dalla consulenza sociale. L’operatore avendo anche intrapreso studi mirati nel campo potrebbe conoscere più approfonditamente tutti i servizi sul territorio, potrebbe fare corsi di aggiornamento e confrontarsi con i propri omologhi negli altri comuni in caso di bisogno. Il ruolo del Comune è centrale,in quanto è il primo punto di riferimento per il domiciliato. Un operatore sociale inoltre può anche farsi promotore di progetti in ambito sociale per rispondere ai bisogni delle varie fasce della popolazione, compito che difficilmente un funzionario comunale potrebbe svolgere a causa della mancanza di tempo.
La Svizzera è uno dei paesi più ricchi al mondo e spesso si commette l’errore di pensare che un servizio sociale comunale non serva perché ci sono paesi che stanno molto peggio, dove la povertà è sotto gli occhi di tutti. In Ticino raramente si vedono persone senzatetto o che chiedono la carità. Tutto è esteticamente bello e pulito, ma ciò non significa che dentro le mura domestiche non si celino problemi e povertà, gli svizzeri sono anche un popolo riservato e in particolare le questioni famigliari sono considerate un affare privato. Lo scopo di tale servizio è anche quello di prevenire che le situazioni di disagio si aggravino. Anche se non ci sono bisogni sociali palesi ed evidenti all’interno del comune non significa che non ci sia anche solo qualche decina di persone che necessiterebbero un aiuto. Per aiutare loro e tutti quelli che potrebbero averne bisogno in futuro, l’assunzione di un operatore sociale è importante per evitare un peggioramento delle situazioni che spesso comportano poi costi anche per il Cantone e il comune stesso, per non dimenticare la sofferenza di chi nella vicenda è direttamente coinvolto. Ad esempio un ruolo centrale che potrebbe svolgere un operatore sociale è quello dell’aiuto nei casi di insolvenza. Le persone indebitate sono in costante aumento. Un operatore sociale può richiedere aiuti a varie fondazioni per risanare le situazioni finanziarie e aiutare la persona in una migliore gestione dei propri soldi.
In Ticino il costante aumento dei servizi sociali comunali sta ad indicare che il bisogno esiste ed è più o meno marcato a seconda delle differenze demografiche e sociali dei domiciliati. Roberto Sandrinelli, capo-staff per il settore Famiglie e Minorenni nel Dipartimento della Sanità e della Socialitàè dell’avviso che ogni comune con oltre 3'000abitanti dovrebbe creare un servizio sociale comunale. Il Cantone non riesce più ad assumersi l’onere di seguire tutti i cittadini, ma in ogni caso la prossimità di un servizio all’interno delle mura della casa comunale è un atout che il Cantone non possiede. Durante la riunione di ottobre 2013 fra il Gruppo degli Operatori Sociali Comunali del Canton Ticino con Sandrinelli, Ivan Pau-Lessi(capoufficio Uap) e Marco Capoferri(capo-équipe del settore famiglie e minori dell’Uap di Lugano)è stata ribadita la volontà del Cantone di supportare i comuni nell’istituzione di questi servizi sociali. C’è l’intenzione di stabilire una collaborazione di modo che gli operatori sociali comunali si sentano considerati e riconosciuti nel loro ruolo all’interno di una rete professionale.
In vista dell’aggregazione del Bellinzonese è possibile che vengano istituiti dei servizi sociali in favore di tutti i comuni aggregati. Tuttavia, non avendo questa certezza e mancando alcuni anni al momento in cui tutti i nuovi servizi saranno operativi, crediamo che sia importante per molte persone e famiglie poter ricevere aiuto il prima possibile.
Mansioni
L’operatore sociale pensato per lo sportello sociale è un assistente sociale che svolge compiti quali:
-l’ascolto
-laconsulenza e l’orientamento all’interno del sistema di sicurezza sociale predisposto da Comune, Cantone e Confederazione
-l’aiuto nel risanamento di situazioni finanziarie difficili
-la promozione di progetti in ambito sociale a favore delle fasce della popolazione che si rileverà ne avranno bisogno
-l’istituzione degli incarti LAPS
-laconsulenza amministrativa
-lacollaborazione con gli altri uffici amministrativi comunali (Agenzia AVS, controllo abitanti, contabilità) e cantonali e le scuole.
Si ritiene che sia utile che sia compito dell’operatore sociale aiutare i domiciliati bisognosi nella preparazione dell’incarto LAPS [1], che verrà poi inviato allo Sportello Regionale LAPS di Bellinzona, in quanto questo passaggio da Comune a Cantone è un importante fattore che permette di agganciare gli utenti. È un’occasione per approfondire la loro conoscenza e valutare se il loro bisogno sia prettamente finanziario o si possa intervenire anche su altri fronti.
Costi
In base alla quantità di domiciliati nel comune di Arbedo-Castione si ritiene, anche paragonandosi con altri comuni che già dispongono di un operatore sociale, che l’operatore debba lavorare, almeno, ad una percentuale pari al 50%. Stando alla classe cantonale minima prevista per la funzione di operatore sociale questo comporterebbe un costo per le casse comunali di circa 40'000 franchi annui. Siccome il comune di Arbedo-Castione ha chiuso con un attivo di tot riteniamo che il costo sia sostenibile.
Testimonianze
- Consulente Ufficio di Collocamento
- Funzionaria della divisione delle contribuzioni
Allegati
-Mappa dei servizi sociali comunali Canton Ticino
-Esempio di due rapporti d’attività: servizi sociali comunali di Giubiasco e Camorino
I firmatari: Tutti i consiglieri della Lista Socialista
[1] La LAPS è la Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali. Il compito del comune è quello di raccogliere tutta la documentazione richiesta per la valutazione del diritto alle prestazioni LAPS (eccetto per i soli sussidi cassa malati e le borse di studio), questi documenti vengono poi inviati allo sportello regionale LAPS dove la richiesta viene informatizzata e spedita al Cantone, i cui uffici valuteranno l’eventuale concessione di una o più prestazioni. Gli uffici competenti sono l’Istituto delle Assicurazioni Sociali (IAS) per quanto riguarda i sussidi cassa malati e gli assegni integrativi e l’Ufficio del Sostegno Sociale e dell’Inserimento (USSI) per le domande di assistenza. Anche le borse di studio sono inserite nella LAPS ma per variegati motivi non sono mai entrate a pieno titolo in questo sistema e sono coordinati dall’Ufficio Borse di studio e dei sussidi.
Si ricorda che in seguito all’introduzione della LAPS le prestazioni seguono il principio della cascata, ovvero vengono erogate secondo questo ordine:
-Sussidi cassa malati
-Borse di studio
-Assegno famigliare integrativo (AFI)
-Assegno prima infanzia (API)
-Assistenza
L’API copre il fabbisogno di tutta l’economia domestica se in famiglia ci sono figli con meno di tre anni, i limiti vitali garantiti sono quelli delle prestazioni complementari (PC) di AVS/AI, che sono più alti di quelli dell’assistenza. Le prestazioni assistenziali sono quindi “l’ultima spiaggia”: se le prestazioni precedenti non aiutano sufficientemente la persona, oppure se questa non ha diritto a nessun aiuto salvo i sussidi cassa malati, allora subentra l’assistenza. Per questi motivi chi ha l’API non potrà mai avere in concomitanza anche l’assistenza.
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Interpellanza di Rolando Bonomi " Legge sul turismo"
INTERPELLANZA “LEGGE SUL TURISMO”
Lodevole Municipio,
Chiediamo di valutare all’interno dell’ esecutivo comunale, se non ancora presa, una posizione sui seguenti punti principali:
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La trasformazione in SA dell’Ente Turistico Cantonale.
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L’accento nella legge su una stretta collaborazione tra gli enti regionali di sviluppo e gli enti turistici locali.
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Il ruolo di coordinamento dell’Ente Turistico cantonale.
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L’attenzione da parte dell’Ente Turistico Cantonale e degli Enti Turistici Locali alla salvaguardia del paesaggio e del Territorio.
Cordialmente
Arbedo, 27 giugno 2013
Rolando Bonomi
Consigliere Comunale
[email protected]
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Interpellanza di Rolando Bonomi e gruppo PS «Completamento del Gottardo»
Interpellanza «Completamento del Gottardo»
Adesione del nostro Comune al Comitato per il «Completamento del Gottardo», chi ha deciso e perché?
Siamo venuti a conoscenza che in Ticino è stato costituito un comitato favorevole al raddoppio della galleria autostradale del Gottardo, denominato «Comitato per il completamento del Gottardo - NO all’isolamento del Ticino» (www.2tunnel.ch).
Tra i 35 Comuni facenti parte di tale comitato, abbiamo scoperto con stupore che vi ha aderito anche il nostro Comune senza che vi sia stata una decisione del Consiglio comunale o della popolazione e senza sapere se effettivamente questa sia la posizione della maggioranza.
Il nostro gruppo non condivide le opinioni del Comitato peri il raddoppio e avremmo voluto poter esprimere anche la nostra opinione che probabilmente è simile a quella di molte altre persone che in passato a ben due riprese a seguito di altrettante votazioni popolari avevano bocciato la costruzione di eventuali secondi trafori.
In breve, le opinioni espresse dai fautori del rapporto (di seguito citate in corsivo) sono per lo meno discutibili, quali, ad esempio:
1. Affidabilità del collegamento Nord-Sud
“Oggi l’affidabilità del collegamento nord-sud non è garantito ed è in balia di eventi imprevedibili (incidenti stradali, disastri naturali, incendi e congestionamenti sempre più frequenti) che limitano l’attrattività commerciale, finanziaria e turistica dei cantoni lungo l’asse del San Gottardo”.
Commento:
Il collegamento stradale è sempre e dappertutto in balia degli eventi imprevedibili menzionati. Un aumento della capacità o dell’attrattività del collegamento stradale non fa altro che aumentare le probabilità di tali eventi «imprevedibili».
2. Sicurezza
“Un secondo traforo, senza un aumento di capacità come previsto dalla Costituzione federale, non solo ridurrebbe i congestionamenti ai portali sud e nord della galleria del S. Gottardo, ma contribuirebbe ad aumentare massicciamente la sicurezza degli oltre 6 milioni di utenti che annualmente vi transitano”.
Commento:
Il raddoppio del Gottardo non farebbe altro che spostare le colonne in altri luoghi, come ad esempio nel Mendrisiotto e verso Lucerna. Per queste ragioni, infatti, il Consiglio di Stato e il Parlamento del Canton Lucerna si sono espressi in modo molto chiaro contro il sostegno al raddoppio della galleria del Gottardo. Ammesso poi che si voglia veramente puntare sul traffico stradale, per risolvere i congestionamenti a Sud bisognerebbe anche raddoppiare l’autostrada da Lugano a Chiasso (come ventilato dall’USTRA) ed eliminare la dogana a Chiasso. Anche sul tema della sicurezza, l’opinione espressa è opinabile. In uno studio recente, ad esempio, l’UPI (Ufficio prevenzione infortuni) scrive che «Qualora con un potenziamento delle capacità si generasse maggior traffico sulle strade di accesso e nella galleria, anche questo traffico supplementare sarebbe esposto a un rischio d’incidente. Dall’analisi dell’intera tratta di transito (Basilea-Chiasso) emerge che già un traffico nuovo del 3%, ovvero di 500 veicoli/giorno nella galleria autostradale del San Gottardo, annullerebbe il guadagno in materia di sicurezza ottenuto dalla seconda canna».
3. La messa in discussione degli obiettivi costituzionali
“Oggi constatando il ritardo dei risultati della politica di trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia negli ultimi 10 anni, si devono considerare scenari di traffico più realistici rispetto a quelli – puramente politici – indicati dall'USTRA. Inoltre le misure fiancheggiatrici previste indicano una direzione sbagliata per quanto riguarda il trasferimento del traffico e oltre a comportare importanti spese non raggiungono gli obiettivi costituzionali prefissati dal popolo e alla base della politica dei trasporti elvetica”.
Commento:
Il ritardo dei risultati della politica di trasferimento del traffico è dovuto principalmente alla mancanza di volontà politica nell’applicare ciò che il popolo ha più volte richiesto e confermato. Questa mancanza di volontà si vede, nel piccolo, anche a livello locale: il nostro Municipio non ha mai aderito o non si è mai fatto promotore con altrettanta solerzia di iniziative o associazioni che si battono per il rispetto dell’Iniziativa delle Alpi e della politica di trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia.
4. Isolamento del Canton Ticino e della Svizzera
“L’isolamento ferroviario della Svizzera – che già oggi è una realtà – verrebbe ulteriormente aggravato da un isolamento stradale che andrebbe a scapito non solo di alcuni cantoni bensì della Svizzera intera i cui principali partner commerciali sono l’Italia e la Germania”.
Commento:
Affermare che in Ticino vi sia un «isolamento ferroviario con il resto della Svizzera» è quantomeno ridicolo, oltre che falso. Infatti, il nostro Cantone è collegato con il resto del Paese dalla vecchia linea del Gottardo che comprende il tunnel ferroviario Airolo–Göschenen e, dal 2016, anche da una nuova linea ferroviaria, moderna, efficiente e sicura (57 chilometri sono in galleria) che permetterà di collegare Lugano e Zurigo in due ore.
È chiaro che gli argomenti esposti dal Comitato per il raddoppio sono emozionali e per nulla coerenti con la realtà. Il loro unico obiettivo è giustificare in qualche modo il cantiere del raddoppio della galleria del Gottardo in barba alla volontà più volte espressa dal popolo svizzero. Di sicuro, a nostro avviso, l’opinione ufficiale del nostro Comune non può essere adottata senza una discussione parlamentare e coi cittadini, seguita da una votazione.
Per questi motivi chiediamo al lodevole Municipio:
1. Chi ha deciso, e in base a quali criteri, l'adesione del nostro Comune al
Comitato per il completamento del Gottardo - NO all’isolamento del Ticino»?
2. È stato effettuato un sondaggio o altra consultazione tra i cittadini e le
cittadine?
3. Il Municipio ha sostenuto o intende sostenere finanziariamente il «Comitato per il
completamento del Gottardo – NO all’isolamento del Ticino»?
4. Il Comune intende sostenere con pari vigore e forza la politica di trasferimento
delle merci dalla strada alla ferrovia e l’applicazione dell’Iniziativa delle Alpi approvata nel 1994 dal popolo? In che modo? Per esempio sostenendo la Consultazione popolare (petizione) «No al raddoppio del Gottardo!»?
Arbedo-Castione, 17 febbraio 2013
Rolando Bonomi Guido Ongaro Livio Cortesi Reto Menghetti
Capo-gruppo PS Consigliere Com. Consigliere Com. Consigliere Com.
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Interpellanza di Rolando Bonomi " Protezione Civile " caso Ottini
INTERPELLANZA “Consorzio Protezione Civile”
Lodevole Municipio,
Dai mass media si apprende che il Tribunale Federale ha dato ragione all’ex comandante aggiunto della Protezione civile del Bellinzonese Marco Ottini e, più precisamente, si legge sull’edizione dello scorso 12 febbraio del quotidiano “La RegioneTicino”:
“Il Tribunale federale ha sconfessato la Pci del Bellinzonese. In pratica l’installazione nel computer di Marco Ottini di un programma spia ha violato la sua privacy. ‘Spector Pro’ ha monitorato, per tre mesi nell’estate 2009, l’attività del 54enne durante l’orario di lavoro. Il sistema di controllo usato è stato tuttavia giudicato sproporzionato dalla massima istanza giudiziaria elvetica. E le registrazioni inutilizzabili.”.
e ancora:
“Si apre dunque ora il capitolo risarcitorio, visto che Marco Ottini l’ha spuntata di fronte alla massima istanza giudiziaria svizzera. Il 54enne chiede al Consorzio, presieduto dall’avvocato e brigadiere Stefano Mossi, il pagamento dei salari arretrati dell’ultimo triennio. Per la precisione, 35 mesi. Inoltre l’ex comandante aggiunto pretende che a partire da questo mese gli venga nuovamente versato lo stipendio. Davanti alla Pretura di Bellinzona è infine aperta una procedura per lesioni alla personalità intentata dall’allora municipale Plr contro l’ex datore di lavoro. Alcune udienze si sono già tenute ed hanno visto sfilare in aula, in qualità di testimoni, il comandante ed il segretario della Pci.”.
Dopo questa storia infinita, che ha distrutto la vita professionale e personale di una persona stimata ed impegnata, mi vengono spontanee, avvalendomi delle facoltà conferitemi dalla carica di Consigliere Comunale, alcune domande che sottopongo a codesto lodevole Municipio:
1. Sulla faccenda il nostro Municipio è stato interpellato dalla Delegazione della PC Bellinzonese?
2. Ha avuto la possibilità di prendere posizione in merito?
3. Il Consorzio ha trasmesso al Municipio una previsione di spesa?
4. Quale sarebbe la quota di costi a carico del nostro Comune in base alla normativa applicabile?
5. Il Municipio ne ha tenuto conto nel preventivo comunale 2013 e nel piano quadriennale?
6. Il Municipio di Arbedo-Castione, visto quanto successo, non pensa sia il caso di chiedere direttamente, o tramite i suoi delegati, almeno le dimissioni del Presidente del Consorzio, signor Stefano Mossi?
7. È corretto che i cittadini debbano soltanto passare alla cassa, senza dire nulla sugli errori commessi dai propri rappresentanti?
Nell’attesa di una vostra risposta alle mie domande, ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.
Arbedo, 16 aprile 2013
Rolando Bonomi
Consigliere Comunale
[email protected]
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Interpellanza di Rolando Bonomi "2012 “ASFALTOPOLI ”
Sui Mass Media del 13 aprile 2012 è comunicato:
Cinque milioni per cambiare strada
Asfaltopoli, trovato l’accordo extragiudiziale: le ditte del cartello verseranno indennizzi a Cantone e Lugano
Con l’accordo degli scorsi giorni il Ticino dovrebbe quindi lasciarsi dietro le spalle un capitolo della sua storia che ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro e creato non poche tensioni fra le parti. « Oggi il cartello non c’è più, la concorrenza funziona e siamo contenti dei prezzi e delle condizioni », ha rilevato Masoni Brenni. La vigilanza sul settore rimane comunque alta, perché, per dirla con Borradori, « quanto successo non doveva, non deve e non dovrà più succedere ».
Richiamando quando asserito dal Municipio della scorsa legislatura in risposta alle mie due interpellanze “asfaltopoli” del 26 aprile 2007 e “asfastopoli 2” del 19 maggio 2008, avvalendomi della facoltà concessomi dalla LOC, mi permetto di fare le seguenti domande al Lodevole Municipio:
· il Municipio ha effettivamente seguito da vicino, tutta la prassi che il Cantone e la città di Lugano hanno portando avanti, e che si è conclusa con un indennizzo di 5 milioni per i due enti?
· come si percepisce dai vari articoli giornalistici, nessun altro comune ha ottenuto qualcosa, qual è la motivazione?
· il nostro Comune farà i passi necessari per ottenere un indennizzo ?
La risposta mi potrà esser data nel prossimo Consiglio Comunale, dopo attento esame.
Ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.
Arbedo, 24 aprile 2012
Rolando Bonomi
Consigliere Comunale
[email protected]
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Interpellanza di Rezia Boggia sul volantinaggio del Municipio
Arbedo, 2 marzo 2012
INTERPELLANZA
Gentile signora municipale, egregi municipali,
durante il mese di gennaio il Municipio ha inviato a tutti fuochi una comunicazione inerente alla pianificazione del comprensorio di Castione. Il contenuto del testo verte in particolare sulle esternazioni di AMICA espresse in un loro volantino distribuito ai fuochi del comune e apparse sulla stampa in merito al progetto citato.
A prescindere dalle opinioni delle parti, che possono essere condivise o meno, c’è da chiedersi se, per rispondere ad un’associazione e quindi a una piccola entità non rappresentativa della popolazione di Arbedo-Castione, il mezzo utilizzato non sia stato sproporzionato.
Per questo motivo chiedo:
1. per quale motivo il Municipio ha optato per un invio a tutti i fuochi?
2. quanto è costato il volantino a colori in formato A5 e la sua spedizione?
3. in futuro, il Municipio intende procedere nella stessa forma o si potrebbe limitare a un semplice e non costoso comunicato stampa?
Nell’attesa di un vostro riscontro in merito, vi ringrazio dell’attenzione e vi presento i miei cordiali saluti.
Rezia Boggia, consigliera comunale
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“Contributo transitorio ai beneficiari di prestazione complementare con premio di cassa malati superiore all’importo forfettario”
Arbedo, 7 febbraio 2012
Signor Presidente,
Colleghe e colleghi del Consiglio comunale,
avvalendosi delle facoltà concesse dalla LOC (art. 67) il Gruppo PS inoltra con la presente la seguente
MOZIONE
“Contributo transitorio ai beneficiari di prestazione complementarecon premio di cassa malati superiore all’importo forfettario”
1. Premessa
I beneficiari di prestazioni AI e AVS che non riescono a coprire il proprio fabbisogno possono richiedere la prestazione complementare (PC). Per stabilire l’importo al quale si può avere diritto vengono confrontate le entrate di cui dispone la persona con le spese che la legge prevede di riconoscere. Tra di esse vi è il premio dell’assicurazione malattie obbligatoria (premio LAMal).
Sino alla fine del 2011 il Canton Ticino garantiva ai beneficiari di PC il pagamento completo del premio effettivo LAMal, versandolo direttamente alla cassa malati. Lo scorso 14 novembre il Gran Consiglio nell’ambito del pacchetto delle misure di risparmio ha approvato un cambiamento della propria decennale prassi, riconoscendo al beneficiario di PC il premio dell’assicurazione malattia unicamente fino al limite dell’importo forfettario stabilito per ogni Cantone dal Dipartimento federale degli Interni.
Dal 1° gennaio 2012 il premio, che prima veniva pagato integralmente, è quindi pagato dal Cantone soltanto fino a concorrenza dell’importo forfettario stabilito dalla Confederazione. I beneficiari di PC con un premio più elevato di quello forfettario, dovranno versare direttamente di tasca propria la differenza all’assicuratore malattia fintanto che non potranno disdire l’assicurazione con la propria cassa malati e stipulare una nuova polizza con un’assicurazione più conveniente.
La disdetta dell’assicurazione malattia di base è possibile solo entro la fine di un semestre con preavviso di tre mesi. Questa possibilità non è data a chi ha un’assicurazione di base abbinata ad una franchigia più elevata oppure ad una scelta limitata di fornitori di prestazioni (rete sanitaria, modello HMO, modello medico di famiglia), assicurazioni per le quali la disdetta è valida solo per la fine di un anno civile.
Il Consiglio di Stato ha reso noto questo cambiamento con comunicato del 18 novembre scorso e quindi solo pochi giorni prima della scadenza del termine di disdetta (30 novembre 2011). Si può dare per scontato che la maggior parte delle persone toccate dalla misura non ha avuto il tempo materiale per cambiare assicuratore malattia. Inoltre vi è da presupporre che anche dopo il 1° luglio vi saranno beneficiari di PC che dovranno pagare di tasca loro la differenza tra il loro premio e quello riconosciuto dal Cantone, perché sono assicurati con una franchigia più elevata o una scelta limitata di fornitori di prestazioni.
La misura di risparmio toccherà però anche coloro che in futuro si vedranno riconosciuta la PC solo dopo che è scaduto il termine per disdire la propria cassa malattia e sceglierne una meno cara.
Particolarmente toccati dal punto di vista finanziario saranno le persone invalide o anziane che soggiornano in un istituito per invalidi o in una casa per anziani, poiché il calcolo della PC in questi casi lascia alle persone per tutte le proprie spese personali unicamente un importo mensile di fr. 300 (invalido) e fr. 190 (anziano), insufficienti già da soli a coprire buona parte delle spese personali. Queste persone non saranno perciò assolutamente in grado di assumersi l’eventuale differenza tra il loro premio e quello medio per il periodo tra l’entrata in istituto o in casa per anziani e il termine di disdetta.
La nuova legge non si ripercuoterà però solo a livello finanziario, ma comporterà un onere amministrativo importante, considerato che i premi subiscono delle modifiche tutti gli anni. Alla fine di ogni anno, infatti, i beneficiari di PC dovranno verificare che il loro premio sia inferiore all’importo forfettario riconosciuto e, in caso contrario, decidere se cambiare assicuratore malattia o pagare di tasca propria la differenza.
2. Richiesta
Visto quanto sopra chiediamo l’assunzione da parte del Comune della differenza di premio tra quello effettivo e quello riconosciuto dalla PC fino al primo termine valido per il cambio dell’assicuratore malattia. Fatte salve le situazioni in cui secondo la tabella PC attuale vi è un reddito da attività lucrativa e la parte di tale reddito non computata (un terzo dell’importo) permette al beneficiario di PC l’assunzione della differenza di premio. Fatte salve pure le situazioni in cui vi è sostanza mobile superiore a fr. 10'000 (limite assistenziale).
Per il Gruppo PS:
Rezia Boggia
Mirto Genini
Massimo Balestra
Rolando Bonomi
Livio Cortesi
Reto Menghetti
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Mozione Mensa Scolastica
Arbedo-Castione, 9 novembre 2011
Egregio signor Presidente,
gentile signora, egregi signori Municipali
gentili signore, egregi signori Consiglieri comunali,
conformemente all'ari. 67 della LOC, i sottoscritti consiglieri comunali presentano la seguente mozione.
Mensa per le scuole elementari comunali
Dai cambiamenti in atto nella società moderna, si può osservare che in molte famiglie, entrambi i genitori, siano attivi professionalmente.
Ciò, implica che durante l'anno scolastico, alcune famiglie, possano avere delle difficoltà, nell'organizzare la presenza dei genitori, durante fa pausa per il pranzo.
A seguito di contatti informali, avuti con dei genitori degli allievi; sarebbe stato manifestato il loro interesse, affinchè, saltuariamente, i propri figli, possano pranzare presso le strutture scolastiche.
Visto quanto sopra, e sulla scorta di altre iniziative, proposte a livello cantonale, chiediamo che sia istituito un servizio di refezione, a pagamento, per le scuole comunali di Arbedo-Castione.
I primi due firmatari chiedono di essere sentiti.
1. Massimo Pisani
2. Rolando Bonomi
Seguono le firme di altri 13 Consiglieri Comunali, tra i quali la comapagna Rezia Boggia e i compagni Livio Cortesi,Mirto Genini, Massimo Balestra e Reto Menghetti.
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Interpellanza posteggio abusivo viale Moesa
Arbedo, 30 dicembre 2011
Alla fine del viale Moesa (rotonda dove girano i bus) e inizio del sentiero di Bassa e della via Gesero vi è un appezzamento di prato (penso di proprietà pubblica), usato abusivamente come posteggio d’auto e furgoni.
Ora da qualche tempo vi sono addirittura alcune auto lasciate senza targhe !
Pertanto con questa mia interpellanza chiedo, per favore, al Municipio di voler esaminare la situazione e provvedere se del caso.
Non vorrei che ci ritrovassimo con un altro deposito di carcasse come i casi tristemente noti a Castione.
E già che scrivo, vi segnalo che difronte al garage d’auto all’imbocco del viale Moesa, vi sono spesso auto posteggiate sul passaggio riservato ai pedoni intralciando il loro passo e obbligandoli a camminare dove vi sono autoveicoli (anche mamme con le carrozzine).
Ringrazio per l’attenzione e porgo i miei più sinceri auguri un BUON 2012
Rolando Bonomi
Consigliere Comunale
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Mozione orti Comunali pubblici
Arbedo, 26 ottobre 2011
“L’occuparsi della terra e delle piante può
conferire all’anima una quite e una liberazione
simili a quelle della meditazione.”
Hermann Hesse
Egregio Signor Presidente,
Gentili Signore e Signori Consiglieri,
i sottoscritti, Consiglieri Comunali, avvalendosi della facoltà concessa dall'art. 67 della LOC, inoltrano la seguente
MOZIONE
con la quale si propone che il Comune di Arbedo-Castione crei degli orrti comunali sulle particelle n. 433 e 1720 RFD, acquistate di recente.
Quale premessa, rileviamo che il Comune di Arbedo-Castione é di recente divenuto proprietario di due terreni di grandi dimensioni, l’uno ubicato ad Arbedo (mappale n. 433 - superficie di 5574 m²), l’altro a Castione (mappale n. 1720 - superficie di 7037 m²).
Per questi due appezzamenti - acquistati con lo scopo dichiarato di avere a disposizione una certa riserva fondiaria -, il Municipio non ha defenito alcuna concreta destinazione, per cui vi è da credere che essi rimarranno inedificati (e incolti) nel medio-lungo periodo.
I mozionanti ritengono che esse potrebbero essere trasformate, in tutto o in parte, in altrettanti orti comunali, dati in gestione ai domiciliati nel nostro Comune in base a dei criteri “sociali” (ad esempio, cittadini a basso reddito, famiglie, anziani, ecc.). Ciò consentirebbe ai cittadini affittuari di impiegare il loro tempo libero in una sana attività ricreativa e di favorirne le possibilità di socializzazione.
Interessante a questo proposito é citare l’esempio del Comune di Chiasso che proprio lo scorso anno ha inaugurato, su un terreno messo a disposizione dalle FFS, circa 59 piccoli appezzamenti di terreno destinati ad essere coltivati dai suoi cittadini. A titolo informativo, alleghiamo alla presente mozione copia dell’Ordinanza mediante la quale l’Esecutivo chiassese ha disciplinato nei dettagli l’utilizzo delle parcelle, come pure un’intervista a Guido De Angeli, operatore sociale presso l’associazione Radix Svizzera italiana, , apparsa sul bimestrale “La Rivista del Mendrisiotto”, nell’ottobre 2010
È ancora utile segnalare, siccome l’aspetto economicoha sempre ina bella importanza, cheil progetto di Chiasso, portato avanti da Radix, ha potutobeneficiare di finanziamenti da part4e di diversi enti cantinali e federali (promozione Salute Svizzera, ad esempio)
Con stima
Rolando Bonomi
e confirmatari:
Allegati: Menzionati nella mozione
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Risposta del Municipio
Il municipio non é a conoscenza di situazioni di disagio sociale nel Comune. Se sarà il caso ritiene il tema meritevole d'interessamento da parte degli organi politici.
Qualora in futuro tale problematica si evidenzierà, si potrà senz'altro procedere come postulato dalla consigliera Bassetti nel corso della discussione sulla mozione per l'istituzione dell'operatore sociale comunale, ossia costituendo un apposito gruppo di lavoro formato da specialisti in materia per valutare il problema e proporre soluzioni a supporto dell'operare del municipio.
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Interpellanza "Gruppo ad hoc per il disagio sociale"
Castione, 18 ottobre 2011
Onorevole Sindaco
signora e signori Municipali
avvalendomi delia facoltà concessami dall’art. 66 LOC. Inoltro al Municipio la seguente:
INTERPELLANZA
Sul finire della scorsa legislatura, le consigliere comunali Marisa Del Don, Rezia Boggia e Paola Zufolo Darani avevano presentato una mozione tendente alla creazione di uno sportello sociale comunale.
La mozione è stata respinta dal Consiglio comunale in occasione della sua seduta
ordinaria del 14 giugno 2010, dopo che la Commissione delie petizioni l'aveva modificata nel senso che l'assunzione di un operatore sociale a tempo parziale sarebbe stata limitata, a scopo sperimentale, a un periodo di un anno,
Nella discussione che ha preceduto il voto, la consigliera comunale Tessa Bassetti ha proposto al Municipio l'istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc chiamato ad approfondire il tema del disagio sociale nel nostro Comune, nonché a indicare i relativi correttivi.
A margine delle successive sedute di Consiglio comunale (dicembre 2010 e giugno 2011), il Gruppo socialista non ha mancato di chiedere al Municipio di creare finalmente il gruppo di lavoro proposto dalla collega Bassetti. Esso non ha però sino ad oggi dato alcun seguito alle richieste.
In esito a quanto precede, domando al lodevole Municipio:
1. Se ritiene che il disagio sociale nel nostro Comune rappresenti un tema meritevole di essere politicamente affrontato.
2. Se è sua intenzione istituire un gruppo di lavoro su questo tema, così come proposto dalla consigliera comunale Tessa Bassetti in occasione della seduta di Consìglio comunale dei dicembre 2009, oppure no.
Se no, per quali motivi?
Vi ringrazio e vi porgo distinti saluti,
Mirto Genini
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INTERPELLANZA “Ex polveriera sulla strada di Bassa ”
Lodevole Municipio,
La Vostra lettera del 12.10.2010, in risposta alla mia interrogazione del 31.08.2010, invece di chiarirmi le idee me le ha confuse, pertanto per avere delle risposte chiare e pubbliche la trasformo in una “interpellanza”
A questo punto mi vengono spontanee alcune domande che, avvalendomi della facoltà concessomi dalla LOC, porgo al Lodevole Municipio:
Posto che la “ex Polveriera” è stata venduta dalla Confederazione alla Società Tiratori del Gesero, chiedo:
· Secondo quali modalità è avvenuta la vendita? A mezzo di asta pubblica?
· Se del caso, il Comune di Arbedo-Castione ne era in qualche modo interessato o non si è interessato per nulla?
· Il Nostro Municipio è stato in qualche modo coinvolto in questa compravendita?
In questo periodo ho potuto costatare che il magazzino e il terreno circostante sono utilizzati da una ditta di pittura, non di Arbedo-Castione. Quest’ultima paga o no un affitto? Se sì, a chi?
Confederazione e Municipio sono informati che in paese vi sono altre società sportive (senza scopo di lucro) interessate a quest’impianto per uso proprio e che non ne sono state informate?
Mi è stato detto che la strada passa tutta su terreno di proprietà privata e che il pubblico ha soltanto un diritto di passo. Ebbene vi chiedo:
· Perché la manutenzione di tutta la larghezza della strada e dei relativi bordi viene assicurata dal nostro Comune onde permettere il passaggio degli autoveicoli?
· Durante la stagione invernale viene eseguita la cala neve dalla squadra del Comune, anche qui per permettere ad autoveicoli di raggiungere la “ex Polveriera”, ritenuto che da lì in avanti il Comune di Lumino mantiene solo un passaggio pedonale e ciclabile?
· Questi costi vengono fatturati alla ditta di pittura oppure al proprietario del fondo?
Vi faccio notare che le impalcature depositate fuori dal recinto, giudicate anche dal Municipio pericolose e che quindi avrebbero dovuto essere tolte, sono ancora lì fuori trascorsi oltre sei mesi dalla Vostra risposta.
In attesa di una vostra risposta in merito, ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.
Arbedo, 02 maggio 2011
Rolando Bonomi
Consigliere Comunale
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INTERPELLANZA “AUTO POSTEGGIO STAZIONE FFS A CASTIONE”
Lodevole Municipio,
Il 27 luglio 2010 ho segnalato che nel posteggio, fra gli altri rottami, delle FFS di Castione vi era un’auto con targhe italiane AF 586 VV abbandonata da diverso tempo, che al momento della pulizia del posteggio e strada per la nuova stazione sarebbe stata d’impedimento.
In data 12 agosto la polizia Cantonale mi rispondeva via e-mail, tra le altre cose, diceva che era competenza del Comune di Arbedo-Castione.
Lo stesso giorno mandavo il tutto al Municipio e in data 16 novembre 2010 mi rispondeva l’arch. Pansera, che il tutto sarebbe stato messo a posto con la pulizia del fondo da parte del proprietario, compreso l’auto ancora immatricolata in Italia.
Purtroppo oggi 13 aprile 2011 non è così, difatti la zona è stata liberata parzialmente dai rottami con una pulizia alquanto lacunosa e nel bel mezzo del posteggio vuoto, vi è ancora l’auto bianca immatricolata.
Chiedo pertanto al Municipio la situazione e come sta procedendo a riguardo.
Ringrazio per l’attenzione e porgo i miei più sinceri auguri BUONA PASQUA
Rolando Bonomi
Consigliere Comunale
[email protected]
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